La natura geologica della Val Sanagra
La natura geologica della valle è molto diversificata a causa degli sconvolgimenti che diedero inizio alla formazione della catena alpina e prealpina.
Questa eterogeneità geologica deriva dalla presenza di un’importante spaccatura (faglia) che attraversa il territorio lariano in senso est-ovest.
Questa “frattura”, denominata dai geologi con il termine di “Linea della Grona”, affiora a nord dei Monti di Breglia, attraversa i monti Grona (1736 m) e Pidaggia (1528 m) e termina in Canton Ticino.
Il percorso attraversato dalla Linea della Grona comprende il “cuore” della Val Sanagra, in effetti la faglia segue, poi, l’allineamento Forcoletta della Grona (1611 m), Val Gariasca (o valle del Carbone, 1050 m) e Alpe Logone (1100 m).
La Linea della Grona pone a contatto rocce di origini, età e natura diverse: il fenomeno è evidente osservando il contrasto morfologico immediatamente a nord e a sud della faglia stessa. Nei territori a nord affiorano rocce appartenenti al Basamento Cristallino che include un complesso di rocce metamorfiche che formano la porzione basale arcaica delle Prealpi.
La morfologia di queste rocce attesta una genesi particolare dovuta all’avvicendarsi delle spinte e pressioni avvenute durante la collisione della placca Africana con la placca Europea, avvenimento culminato con la formazione della catena alpina e prealpina.
Le rocce del Basamento Cristallino appartengono alla categoria degli gneiss e micascisti, caratterizzati da una ricorrente laminazione e orientazione che attesta il metamorfismo subito.
La roccia ha un’importante influenza nei confronti dell’ambiente che la sovrasta, così le caratteristiche morfologiche della porzione nord della valle evidenziano un rilievo abbastanza omogeneo morfologicamente blando e modellato, quasi completamente privo di affioramenti rocciosi. Le uniche balze rupestri dell’alta valle si trovano in vicinanza dell’Alpe Ballarona, l’alpeggio collocato ad altitudine maggiore in prossimità di alcuni habitat interessanti per l’osservazione della fauna locale.
La natura geologica della porzione a sud della Linea della Grona è completamente diversa da quella precedentemente descritta; in questo settore le rocce del Basamento Cristallino cedono lo spazio alle formazioni sedimentarie della Dolomia Principale, roccia originata dall’accumulo di sedimenti marini durante il periodo triassico (Norico, circa 200 milioni di anni). L’affioramento della Dolomia Principale induce un cambiamento radicale della morfologia valliva evidente in corrispondenza dei costoni dei monti Grona (1736 m) e Pidaggia (1528 m) dove i profili diventano aspri e accidentati con evidenti increspature e brusche pendenze.
Nel tratto inferiore della valle (Grandola-Menaggio), la Dolomia Principale lascia il posto al Calcare di Zorzino: la diversità strutturale di queste due formazioni sedimentarie non deriva da un mutamento ambientale avvenuto nel corso del tempo geologico ma è relazionata al diverso ambiente deposizionale dell’antico braccio di mare che separava la placca Africana da quella Europea.
Il mutamento geologico indotto dalla faglia produce, oltre ad un cambiamento morfologico, anche un cambiamento a livello ecologico: questo succede perché la composizione chimica della Dolomia Principale è sostanzialmente dissimile da quella del Basamento Cristallino. Le variazioni chimiche dei substrati provocano una “trasformazione” del manto vegetazionale; ciò avviene perché le piante, capisaldi dirette responsabili della strutturazione basale degli ecosistemi, risentono gli effetti provocati dai mutamenti chimici dei suoli. Questo complesso di fattori fa si che le specie si dividano in due complessi: uno che preferibilmente sceglie le rocce collocate a nord (Basamento Cristallino), l’altro che cresce nelle formazioni rocciose collocate a sud (Dolomia Principale e Calcare di Zorzino).